Blefaroplastica non chirurgica: la verità su questo trattamento

Ogni volta che ti specchi, il tuo sguardo riflette un’immagine che non ti rappresenta più: palpebre cadenti e appesantite, pelle rilassata e segni di stanchezza che sembrano permanenti. Quello che un tempo era uno sguardo vivo e luminoso, ora appare spento e affaticato, trasmettendo una sensazione di invecchiamento che va ben oltre l’aspetto fisico. Questo cambiamento non solo ti fa sentire meno sicuro di te stesso, ma altera anche il modo in cui ti percepiscono gli altri, aggiungendo uno strato di frustrazione che si accumula giorno dopo giorno.

Il problema non è solo estetico; quando la pelle in eccesso comincia a interferire con la vista, le implicazioni diventano anche funzionali, in questi casi si parla di ptosi palpebrale.

La ricerca di soluzioni diventa un’ossessione: creme costose, trattamenti estetici e rimedi naturali sembrano non bastare mai. La chirurgia estetica tradizionale, seppur efficace, ti spaventa per l’invasività e il recupero che comporta.

Ecco perché la blefaroplastica non chirurgica sembra la risposta perfetta: una procedura meno invasiva, che promette di restituire freschezza al tuo sguardo senza i rischi e i tempi di recupero della chirurgia tradizionale. Tuttavia, nonostante queste promesse, la realtà spesso racconta una storia diversa. Molti pazienti scoprono che i risultati non sono all’altezza delle aspettative, con benefici temporanei e limitati che non risolvono realmente il problema.

In questo articolo, assieme al dott. Pietro Campione, chirurgo plastico specializzato in blefaroplastica, vedremo perché la blefaroplastica non chirurgica spesso non funziona come promesso, esploreremo i suoi limiti e discuteremo perché la chirurgia tradizionale potrebbe essere la scelta migliore per ottenere risultati duraturi e soddisfacenti.

Come dovrebbe funzionare la blefaroplastica non chirurgica

Questa procedura utilizza dispositivi come il PLEXR o il F.EL.C. (Flusso di Elettroni Convogliato), che emettono micro-scariche elettriche per bruciare il tessuto cutaneo superficiale, in un processo che viene definito “sublimazione“. L’idea alla base di questa tecnica è che, trasformando la pelle in eccesso direttamente da solido a gas, si possa ridurre la quantità di pelle visibile, conferendo alle palpebre un aspetto più teso e giovane.

Prima del trattamento, viene applicata una crema anestetica sulla zona delle palpebre per circa 30-45 minuti, al fine di ridurre il disagio durante la procedura. Il medico procede poi a creare bruciature su piccoli punti sulla pelle, nel tentativo di eliminare l’eccesso di tessuto. Tuttavia, questa tecnica non rimuove realmente la pelle in eccesso né agisce sui muscoli sottostanti o sul grasso accumulato, limitandosi a bruciare superficialmente la pelle. La bruciatura generata a livello cutaneo comporterà del gonfiore che apparentemente provocherà la distensione delle rughe palpebrali.

Nonostante queste tecniche siano promosse come alternative efficaci alla chirurgia, i risultati ottenuti sono spesso insoddisfacenti, soprattutto per chi ha un eccesso cutaneo significativo o difetti strutturali più complessi. La blefaroplastica non chirurgica può offrire miglioramenti temporanei, ma non è in grado di garantire lo stesso livello di correzione e durata che si ottiene con la blefaroplastica tradizionale.

Perché la blefaroplastica non Chirurgica non funziona

Nonostante i vantaggi apparenti, la blefaroplastica non chirurgica presenta numerosi limiti che ne compromettono l’efficacia:

  • Risultati temporanei: I risultati ottenuti con la blefaroplastica non chirurgica sono spesso temporanei e provocati dal gonfiore generato. L’effetto può durare solo pochi mesi prima che la pelle ritorni alla sua condizione originale.
  • Correzione limitata: La capacità di queste tecniche di correggere difetti significativi, come palpebre gravemente cadenti o borse prominenti sotto gli occhi, è nulla. I trattamenti non chirurgici non possono rimuovere l’eccesso di pelle né trattare adeguatamente i problemi strutturali che spesso richiedono un intervento chirurgico.
  • Ablazione dei tessuti con strumenti semplici e inefficaci: Un aspetto spesso trascurato della blefaroplastica non chirurgica riguarda l’uso di dispositivi a basso costo, spesso venduti per poche centinaia di euro, che vengono utilizzati per bruciare i tessuti superficiali della palpebra. Questi strumenti, che costano tra i 200 e i 300 euro, funzionano bruciando la pelle, provocando un gonfiore temporaneo che viene scambiato per un miglioramento estetico. Tuttavia, in molti casi, questo trattamento non porta alcun beneficio reale e duraturo. La pelle, una volta guarita dalla bruciatura, torna quasi sempre alla sua condizione originale, senza alcuna vera riduzione dell’eccesso cutaneo o miglioramento della tonicità. Questo approccio superficiale non solo è inefficace, ma può anche aumentare il rischio di cicatrici e di risultati irregolari o di macchie da iperpigmentazione.
  • Rischio di complicanze: Anche se la blefaroplastica non chirurgica è considerata meno invasiva, non è priva di rischi. I pazienti possono sperimentare gonfiore prolungato, cicatrici minori o, in alcuni casi, danni alla pelle se il trattamento non viene eseguito correttamente. Inoltre, l’inefficacia del trattamento può portare alla necessità di ulteriori interventi, aumentando così il rischio di complicanze.
  • Risultati non omogenei: I risultati della blefaroplastica non chirurgica possono variare notevolmente da un paziente all’altro, e non sempre soddisfano le aspettative. La pelle più spessa o più sottile può rispondere in modo diverso al trattamento, e i miglioramenti visibili possono essere minimi o inesistenti.

Blefaroplastica non chirurgica: superiore e inferiore

Esistono importanti differenze a livello palpebrale e pertanto le tecniche chirurgiche possono essere abbinate a quelle laser o di medicina estetica per ottenere un risultato naturale senza complicazioni.

A livello palpebrale superiore, se il problema è un esubero di cute, la classica palpebra calante, è impensabile promettere di eliminare il problema della blefarocalasi senza rimuovere l’eccesso di pelle. Pertanto, in questo caso, è la blefaroplastica superiore chirurgica la scelta giusta, così come nel caso di rimozione delle ernie di grasso presenti sotto il muscolo della palpebra.

A livello della palpebra inferiore, se il problema sono le ernie adipose, allora il rimedio è solo chirurgico e può essere effettuato mediante blefaroplastica inferiore transcongiuntivale. Ma quando il paziente presenta rugosità cutaneasenza eccesso di pelle, senza festoni, senza ridondanza di cute, allora in questo caso la rimozione di cute potrebbe essere un approccio troppo aggressivo alla base poi di uno slargamento laterale della palpebra inferiore, noto come ectropion, che determina quel fenomeno descritto come scleral show, ovvero l’esposizione della sclera palpebrale.

Nei casi in cui a livello palpebrale inferiore non si deve rimuovere cute, trovano un ottimo impiego i peeling o il laser CO2 frazionato, capaci di uno skin resurfacing ovvero un rinnovamento cutaneo tramite delle piccole o medie bruciature, che comporteranno un’esfoliazione della pelle ed un suo rinnovamento con contemporaneo ringiovanimento.

E’ giusto riferire che i risultati delle tecniche di medicina estetica o dei laser sono in questo caso di breve durata, da qualche mese fino a sei mesi, pertanto possono essere ripetute nel tempo, a differenza della chirurgia che comporta risultati più duraturi.

Perché la chirurgia tradizionale è ancora la migliore soluzione

La blefaroplastica chirurgica rimane la scelta preferita per chi cerca risultati duraturi e significativi. A differenza della versione non chirurgica, la chirurgia permette di rimuovere efficacemente l’eccesso di pelle, grasso e muscolo, offrendo un miglioramento netto e duraturo. Sebbene l’intervento richieda un periodo di recupero più lungo, i risultati sono superiori e più duraturi, con una maggiore soddisfazione dei pazienti.

A chi rivolgersi per una blefaroplastica fatta bene

Quando si decide di sottoporsi a un intervento di blefaroplastica per migliorare l’aspetto delle palpebre, è fondamentale affidarsi a un chirurgo plastico con una comprovata esperienza in questo tipo di procedure. Il successo dell’intervento non dipende solo dalla tecnica impiegata, ma anche dalla competenza e dall’attenzione al dettaglio del medico che lo esegue.

Il Dott. Pietro Campione è un punto di riferimento nel campo della chirurgia plastica, specializzato in interventi di blefaroplastica. Con una formazione approfondita e anni di esperienza alle spalle, il Dott. Campione ha aiutato molti pazienti a migliorare significativamente il loro aspetto, ridonando freschezza e vitalità allo sguardo attraverso interventi personalizzati.

Durante la prima consulenza, il Dott. Campione prende il tempo necessario per ascoltare attentamente le esigenze e le aspettative di ogni paziente. Ogni piano di trattamento è su misura, elaborato considerando le caratteristiche uniche delle palpebre del paziente e i risultati desiderati, per garantire un aspetto naturale e armonioso.

Il Dott. Campione utilizza le tecniche più avanzate e sicure disponibili nel campo della chirurgia delle palpebre, avvalendosi di strumenti all’avanguardia e di un’attenzione scrupolosa ai dettagli. La sua esperienza e il suo impegno nel raggiungere risultati estetici ottimali lo rendono una scelta eccellente per chi desidera una blefaroplastica eseguita con precisione e cura.

Per ulteriori informazioni o per prenotare una consulenza, è possibile contattare il Dott. Pietro Campione ai numeri +39 0574584453 o +39 351 9772175, oppure inviare una richiesta via email a pietrocampione@gmail.com

Dott. Pietro Campione

Il dott. pietro campione è un medico chirurgo iscritto all’ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri di prato con il numero di iscrizione 1.168, è socio ordinario della s.i.c.p.r.e. (società italiana chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica) e socio ordinario dell’ aicpe (associazione italiana di chirurgia plastica estetica).

Laureatosi in medicina e chirurgia si è successivamente specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica presso l’Università degli studi di Firenze col massimo dei voti e lode. E’ stato ammesso come residente interno presso la Clinica Planas di Barcellona (Spagna), dove ha potuto affiancare i migliori chirurghi plastici internazionali durante un anno di fellowship interamente dedicata alla chirurgia estetica del viso e del corpo.

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