Blefaroplastica asiatica vs blefaroplastica occidentale

La blefaroplastica nelle persone asiatiche è un intervento differente dallo stesso intervento effettuato nel paziente occidentale, perché presenta sostanziali differenze nell’anatomia dell’occhio.

In altre parole considerando la palpebra superiore degli occidentali la possiamo dividere in un parte superiore ed una inferiore, queste due porzioni sono divise fra loro da un solco orbitario che è visibile ad occhio aperto. Nel 50% circa degli asiatici manca totalmente il solco orbitario pertanto la palpebra superiore appare continua (palpebra singola) senza interruzioni dal sopracciglio fino alle ciglia.

Ciò causa spesso una limitazione del campo visivo e disagi psicologici ai pazienti orientali. La ricostruzione del solco orbitario permette di mantenere la forma orientale dell’occhio ma di rimuovere questo appesantimento dello sguardo e di avere un occhio più aperto che permette di vedere meglio, inoltre permette alle pazienti orientali di potersi truccare la palpebra.

In questo articolo assieme al dott. Pietro Campione, chirurgo esperto specializzato nell’intervento di blefaroplastica orientale, vediamo le sostanziali differenze tra la blefaroplastica asiatica e quella occidentale fornendo informazioni utili per tutte le persone che desiderano sottoporsi all’intervento.

Cos’è la blefaroplastica ortientale

La blefaroplastica orientale, nota anche come blefaroplastica asiatica, rappresenta un intervento di chirurgia estetica specificamente progettato per modificare l’aspetto delle palpebre in persone di origine asiatica. Questa procedura si focalizza sulla creazione di una doppia palpebra, una caratteristica più comune negli occhi caucasici o occidentali, in persone che naturalmente presentano una palpebra singola, tipica degli occhi asiatici.

In particolare, molte donne asiatiche, come quelle di origine cinese o coreana, si avvicinano a questa procedura per trasformare e rinfrescare il proprio sguardo. È interessante notare che circa il 50% delle persone di etnia asiatica non possiede la piega cutanea superiore che è invece comune negli occhi caucasici. Tuttavia, l’obiettivo di molti pazienti non è semplicemente occidentalizzare il proprio aspetto. Al contrario, la maggior parte desidera valorizzare e rinfrescare il proprio sguardo mantenendo le caratteristiche distintive degli occhi a mandorla.

Per rispondere a queste esigenze, vengono impiegate tecniche chirurgiche minimamente invasive. Queste metodologie avanzate permettono di preservare l’unicità degli occhi asiatici, pur apportando una modifica sottile che rende lo sguardo più aperto e luminoso. La blefaroplastica orientale, quindi, non è solo una trasformazione fisica, ma un delicato equilibrio tra l’innovazione estetica e il rispetto delle radici culturali del paziente.

Blefaroplastica asiatica vs blefaroplastica occidentale

Blefaroplastica asiatica vs blefaroplastica occidentale

Blefaroplastica occidentale

Normalmente il paziente occidentale richiede la blefaroplastica perché nel tempo, in soggetti predisposti, si possono verificare eccessivi accumuli di pelle cadente nella palpebra superiore, condizione chiamata blefarocalasi, che possono portare ad uno scivolamento progressivo della cute palpebrale fino addirittura ad adagiarsi sulle ciglia palpebrali comportando anche una limitazione nella visione.

Una vera e propria tenda di pelle sarà il limite che porterà ad una sensazione ed un aspetto di occhio stanco. Tale condizione nel paziente occidentale può anche essere accompagnata da un accumulo eccessivo di grasso, le cosiddette ernie adipose, che conferisce un gonfiore eccessivo alla zona sopra-orbitaria.

La blefaroplastica nel paziente occidentale ha quindi lo scopo di eliminare la pelle e l’eventuale grasso in eccesso, liberando dalla sensazione di occhio pesante.

Blefaroplastica asiatica

Le cose sono molto differenti nel paziente asiatico, come i cinesi, i coreani o i giapponesi, perché si tratta di un’anatomia dell’occhio differente. L’asiatico non si lamenta mai di una pelle in eccesso come riferiscono invece gli occidentali, bensì di un occhio gonfio in cui si vede una palpebra superiore unica che inizia in corrispondenza del sopracciglio e termina a livello delle ciglia senza interruzioni o pieghe.

blefaropalstica asiatica

Cosa intendo con questa definizione? La richiesta degli asiatici non è quella di avere un occhio incavato come quello degli occidentali bensì di avere quella che definiscono una doppia palpebra, cioè una palpebra superiore che non sia continua ma che presenti una piega palpebrale che la divida in una porzione superiore ed una inferiore.

blefaroplastica orientale

Tale piega palpebrale potrà avere forma rotonda, ovale o intermedia a seconda della forma del viso, dei gusti della paziente e delle caratteristiche anatomiche dell’occhio.

Inoltre gli asiatici presentano spesso anche una piega accessoria di pelle nel lato interno dell’occhio, questa piega ha il nome di epicanto ed il suo trattamento necessita di quella che viene detta epicantoplastica.

Ma il trattamento dell’epicanto non è in effetti una richiesta comune da parte dei pazienti asiatici, infatti il loro desiderio non è mai di perdere i loro caratteri orientali di occhi a mandorla, bensì di aprire lo sguardo, potersi truccare e poter vedere meglio.

In Cina e Korea i trattamenti per modificare la palpebra orientale e conferire uno sguardo più fresco e meno appesantito hanno avuto un boom di richieste aumentando costantemente del 30% all’anno negli ultimi anni.

Nell’approccio alla blefaroplastica asiatica, è fondamentale comprendere le peculiarità anatomiche delle palpebre in questa popolazione.

Una caratteristica distintiva è la posizione della piega palpebrale, che tende ad essere notevolmente più bassa rispetto a quella degli individui caucasici, situandosi a soli 3-4 mm dalle ciglia. Questa differenza anatomica è cruciale nella pianificazione chirurgica, poiché influisce direttamente sulla formazione della doppia palpebra desiderata.

Un altro aspetto rilevante è il solco palpebrale superiore, che nei pazienti asiatici si presenta pieno e non scavato. Questa caratteristica contribuisce a creare una palpebra superiore continua, estendendosi dal sopracciglio fino al margine ciliare senza interruzioni. Questo aspetto è tipico degli occhi a mandorla, distintivo della popolazione asiatica, e richiede un’attenzione particolare durante l’intervento per preservare l’armonia naturale dello sguardo.

Il paziente ideale per la blefaroplastica orientale

La blefaroplastica orientale si rivolge a un gruppo specifico di pazienti che condividono caratteristiche e desideri comuni riguardo all’aspetto delle loro palpebre. Questi individui, tipicamente di origine asiatica, spesso possiedono una palpebra singola priva di piega naturale e si avvicinano a questa procedura con obiettivi ben definiti.

  • Desiderio di una doppia palpebra: Molti pazienti aspirano a creare una piega palpebrale superiore, una caratteristica che non è presente naturalmente nella loro struttura palpebrale. La creazione di questa doppia palpebra può apportare un cambiamento significativo nell’aspetto degli occhi, rendendoli visivamente più grandi e espressivi.
  • Ricerca di occhi più grandi: Un altro motivo comune per cui i pazienti optano per la blefaroplastica orientale è il desiderio di avere occhi che appaiano più grandi e aperti. Questa modifica estetica può influenzare notevolmente l’espressione del viso, conferendo uno sguardo più vivace e accattivante.
  • Difficoltà nell’applicazione del make-up: La struttura unica della palpebra singola può rendere difficile l’applicazione di make-up e ombretti. La blefaroplastica orientale può facilitare questo aspetto, permettendo una maggiore facilità nell’applicazione dei cosmetici e offrendo una tela più ampia per l’espressione personale attraverso il trucco.
  • Popolarità tra le generazioni più giovani: L’intervento sta guadagnando popolarità anche tra le fasce d’età più giovani, che cercano un aspetto più aperto e luminoso, pur desiderando mantenere le peculiarità del proprio volto. Questa tendenza sottolinea un cambiamento nelle preferenze estetiche, con un crescente numero di giovani che vedono la blefaroplastica orientale come un mezzo per migliorare la propria immagine senza perdere il collegamento con le proprie radici culturali.

Variazioni individuali nell’anatomia palpebrale asiatica

È importante sottolineare che, nonostante esistano caratteristiche comuni nell‘anatomia palpebrale asiatica, ogni paziente presenta variazioni individuali che devono essere accuratamente valutate. Questa diversità richiede un approccio altamente personalizzato nella blefaroplastica orientale.

Durante la consulenza pre-operatoria, è essenziale considerare non solo le caratteristiche fisiche attuali del paziente, ma anche esaminare le foto della loro giovinezza per comprendere meglio la struttura originaria delle palpebre.

Questa valutazione dettagliata permette di determinare l’entità del tessuto da rimuovere e la tecnica chirurgica più adatta per raggiungere un risultato che sia sia esteticamente gradevole sia fedele alle caratteristiche naturali del paziente. In questo modo, si assicura che l’intervento non solo ringiovanisca lo sguardo, ma rispetti e valorizzi anche l’identità etnica e le peculiarità individuali di ciascun paziente.

Blefaroplastica asiatica risultati

Effettuo la blefaroplastica asiatica con tecniche mini-invasive in anestesia locale e leggera sedazione, per raggiungere risultati naturali senza cambiare la forma degli occhi, ma ricreando una doppia palpebra superiore e alleggerendo lo sguardo rendendo l’occhio più aperto.

I costi blefaroplastica asiatica

Questo tipo di intervento, focalizzato sulle esigenze uniche dei pazienti di origine asiatica, può essere applicato sia alle palpebre superiori che a quelle inferiori, o in alcuni casi, ad entrambe.

La complessità della blefaroplastica asiatica deriva dalle caratteristiche anatomiche distintive delle palpebre in questi pazienti. Nonostante questa maggiore complessità, è interessante notare che il costo dell’intervento non subisce variazioni significative rispetto alle procedure standard.

Generalmente, il costo medio in italia di una blefaroplastica asiatica varia tra i 3000 e i 4000 euro, a seconda della complessità del caso e del programma chirurgico personalizzato elaborato per il paziente.

Questo range di prezzo riflette non solo la tecnica chirurgica impiegata, ma anche la personalizzazione del trattamento in base alle esigenze specifiche del paziente.

Blefaroplastica asiatica prato e firenze

Se stai valutando la possibilità di sottoporsi a un intervento di blefaroplastica asiatica, il Dott. Pietro Campione è una figura di riferimento nel settore, offrendo servizi di eccellenza a Prato e Firenze.

Caratteristica distintiva del Dott. Campione è la sua abilità nell’ascoltare attentamente le necessità di ogni paziente, proponendo soluzioni chirurgiche su misura che mirano a esaltare la bellezza naturale degli occhi, rispettando le caratteristiche etniche e individuali.

L’approccio del Dott. Campione si basa su una meticolosa valutazione delle aspettative del paziente e sull’utilizzo di tecniche chirurgiche avanzate e minimamente invasive.

Questo assicura un percorso chirurgico sicuro, con risultati estetici armoniosi e duraturi.

Per fissare una consulenza personalizzata, è possibile chiamare il numero +39 0574 58 44 53 o inviare una richiesta via email a pietrocampione@gmail.com. Affidati all’esperienza e alla professionalità del Dott. Campione per intraprendere il percorso verso il miglioramento del proprio corpo, con la sicurezza di essere guidato verso la soluzione più adatta a te.

Dott. Pietro Campione

Il dott. pietro campione è un medico chirurgo iscritto all’ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri di prato con il numero di iscrizione 1.168, è socio ordinario della s.i.c.p.r.e. (società italiana chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica) e socio ordinario dell’ aicpe (associazione italiana di chirurgia plastica estetica).

Laureatosi in medicina e chirurgia si è successivamente specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica presso l’Università degli studi di Firenze col massimo dei voti e lode. E’ stato ammesso come residente interno presso la Clinica Planas di Barcellona (Spagna), dove ha potuto affiancare i migliori chirurghi plastici internazionali durante un anno di fellowship interamente dedicata alla chirurgia estetica del viso e del corpo.

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